2019

Esistono modi alternativi per creare innovazione, per mettere in moto l’economia locale, per generare ricchezza all’interno del territorio.

Le Università favoriscono lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. Abbracciano tematiche di grande attualità. La sostenibilità ambientale, l’uso accorto delle risorse energetiche, l’importanza dell’economia circolare sono alcuni esempi.

Le ricerche condotte hanno risvolti concreti. Possono essere applicate. Incitano lo sviluppo tecnologico e l’innovazione muovendosi sul piano del rispetto dell’ambiente, dell’uso razionale delle risorse energetiche e della riduzione degli scarti, del loro riutilizzo quando possibile, della salvaguardia del patrimonio ambientale in definitiva. Si rivolgono direttamente al mondo dell’imprenditoria per suggerire soluzioni innovative.

Si inseriscono in questo solco alcuni progetti di ricerca avviati anche presso l’Università di Cagliari. Il filone tematico dedicato all’energia e all’ambiente mette in luce le sfide più impegnative con cui il mondo della ricerca ha deciso di misurarsi, per fare la differenza, per fornire un contributo, uno strumento non fine a se stesso ma di utilità collettiva all’interno del panorama sociale e imprenditoriale contemporaneo.

Nell’ambito della microbiologia ambientale e delle biotecnologie microbiotiche per la salvaguardia dell’ambiente, sono state messe a punto nuove tecnologie biologiche per la bonifica di ambienti acquatici e terrestri contaminati da idrocarburi e metalli pesanti. I servizi proposti sono finalizzati ad interventi di riqualificazione ambientale e di bonifica.

Le proposte legate all’innovazione ecosostenibile abbracciano inoltre l’ambito edilizio con la proposta di soluzioni costruttive ispirate all’uso di materiali sostenibili, reperibili localmente. Si tratta del legno lamellare, dei mattoni crudi locali, della lana di pecora, intonaci naturali, etc), materiali tradizionali e innovativi secondo il modello della filiera corta. Progetti come questi costituiscono l’occasione per ragionare sull’opportunità di promuovere in Sardegna processi di edilizia circolare basati sull’impiego di materiali costruttivi locali a basso impatto ambientale.

Altre proposte sono legate all’adozione di soluzioni che ottimizzino l’uso delle risorse. Un’esigenza espressa in particolar modo nell’ambito dell’edilizia.

Uno dei progetti avviati presso l’Università cagliaritana ha avuto l’obiettivo di realizzare un’efficace “cerniera informatica” fra le informazioni di natura energetico-strumentale e quelle costruttive-edili, al fine di strutturare un quadro informativo completo e funzionale alla scelta del più corretto intervento da effettuare. Una piattaforma digitale in altri termini, per monitorare lo stato degli edifici, elaborare i dati raccolti e delineare in questo modo strategie di intervento efficaci, tagliate su misura con un dispendio energetico mirato. Un sistema di raccolta dati così delineato consente inoltre la simulazione delle misure di riqualificazione. Agevola dunque la scelta degli interventi più indicati per massimizzare la loro qualità globale e sistemica. Fattibilità tecnica, energetica ed economica in tal modo riescono a coniugarsi rispettando il pregio storico e architettonico del caso di studio.

Il 27 giugno non si discuterà solo del filone tematico abbracciato dalla ricerca università e accolto dal mondo imprenditoriale. Si parlerà di eredità, del patrimonio naturale, delle buone pratiche, quelle virtuose, volte alla salvaguardia dell’ambiente, una delle più importanti eredità da tramandare alle generazioni future.